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Lo sviluppo dell'imprenditorialità è un'attività altamente specialistica.

E' immediatamente attuabile nel quinto anno degli Istituti Tecnici del Settore economico, in base alle linee guida per gli Istituti Tecnici  (D.P.R. 15 marzo 2010, articolo 8, comma 3), ma anche in questo caso si può estendere a tutti gli altri settori dell’istruzione, all’intero ambito tecnico e professionale, e ai licei.

 

L’imprenditorialità è una qualità del grande imprenditore, ma anche della pmi, del lavoratore autonomo, del professionista: può essere spesa dal futuro progettista meccanico, dall’informatico, dal designer, dallo stilista, ma anche dal futuro medico o avvocato che voglia avviare uno studio professionale. 

 

In Italia, dove il tessuto imprenditoriale è costituito da piccole medie imprese, la creatività e la capacità di progettare non si associano purtroppo ad adeguate competenze gestionali: aprire alla diffusione dei basic dell’economia aziendale potrebbe ridare forza ad un’economia che langue, in una situazione di mercato sempre più difficile, dinamica e competitiva.

 

Acquisire competenze di base sulla pianificazione serve anche a chi l’imprenditore non lo farà mai. Affrontare la vita adulta significa pianificare il proprio futuro. Possedere una forma mentis, che ti permetta di evitare errori grossolani o imprevisti. Infine, siccome anche la famiglia è un’azienda, a tutti serve saper gestire correttamente le proprie spese, i propri investimenti, valutare gli impegni finanziari o semplicemente identificare punti di forza e debolezza.

UdA per le competenze specifiche

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come fare?

Per avviare una start up occorrono numerose competenze in campo economico, giuridico e fiscale. Bisogna essere esperti in organizzazione, amministrazione e gestione d'impresa.

Il primo atto per l'avvio di una start up consiste nella redazione del Business Plan, un documento complesso, che viene normalmente redatto da professionisti, e nei percorsi di istruzione è uno strumento alla portata dei soli studenti che affrontano studi economici. 

Invece a tutti può capitare di avere un'idea geniale, ma poi si fa fatica a farla diventare realtà, perchè non si è in grado di formalizzarla e proporla nel modo corretto. 

Come osserva correttamente Brian Finch, manager britannico e sviluppatore d'impresa " chi sviluppa l’idea imprenditoriale deve essere in grado di scrivere da solo gli elementi principali del piano. Potrà rivolgersi ad un consulente, un commercialista, un esperto in marketing per farsi assistere, ma non può delegare interamente il lavoro, per due ordini di motivi: perché il progetto poi va presentato ai finanziatori, ed è difficile esporre in modo convincente un’idea quando non si ha familiarità col piano che la sviluppa e la descrive; inoltre perché qualsiasi professionista esterno, difficilmente sarà in grado di interpretare completamente le idee e le aspirazioni del committente e sostituirsi a lui, ed il piano potrebbe essere un prodotto poco soddisfacente, lacunoso, o più semplicemente diverso da come ci si aspettava. Questo non significa diventare tutti esperti in economia, bensì possedere alcune competenze di base per conoscerne il contenuto e le finalità, per poter interagire con il consulente, e partecipare attivamente alla sua stesura. 

Brian Finch “Come scrivere un business plan” – Franco Angeli ed. 2007

Nuclei di conoscenza in campo economico - finanaziario

che presiedono alle competenze speciali: 

per acquisire competenze di base nei diversi ambiti qui evidenziati, non serve un master o una laurea in economia: i temi trattati possono essere acquisiti in modo intuitivo, semplicemente ponendo gli studenti di fronte ad un problema e stimolandoli a risolverlo. L'approccio bottom - up permette di acquisire competenze lavorando sul campo. 

E' evidente la valenza formativa: lo studente che matura una sufficiente curiosità per i diversi temi trattati, potrà approfondirli in seguito (life long learning).

E' altresì evidente l'utilità per l'orientamento: lo studente particolarmente interessato agli argomenti, potrà decidere di proseguire gli studi universitari in campo economico.

dal problema alla soluzione

  • —Il compito del docente delle discipline economico – finanziarie è quello di semplificare argomenti complessi, individuare e selezionare i nuclei fondanti di conoscenza e metterli a disposizione degli studenti;

  • —I ragazzi lavorano in autonomia: sono guidati alla composizione del piano, e ricevono le basi di teoria ed i concetti man mano che il lavoro proced—e

  • Il lavoro si basa su metodologie e tecniche per l'apprendimento attivo: i ragazzi sono stimolati a cercare e richiedere le informazioni di cui hanno bisogno per proseguire

  • —La simulazione in laboratorio consiste nel ricreare in classe un ambiente artificiale che riproduce il mondo reale

  • —Se colleghiamo il lavoro di redazione del Business Plan allo stage, i ragazzi hanno modo di creare un ponte tra ambiente simulato e ambiente reale

La IeFP, formazione professionale regionale, si è adeguata alle indicazioni europee prima della scuola pubblica, proponendo ai suoi studenti corsi per la creazione d'impresa. 

E' sufficiente ispirarsi a questa per colmare il gap. Riporto di seguito un caso pratico riferito agli a.s. 2013-2014 e 2014-2015 per dimostrare come si possa realizzare in modo semplice lo sviluppo della competenza imprenditorialità

un caso pratico

scarica la presentazione

Di lato il frontespizio e l'indice del business plan realizzato dalla studentessa G.F. di Gorizia, che si è qualificata nel corso per Addetti alle vendite presso lo IAL FVG.

 

G.F., che ha una grande passione per gli animali, ha compiuto uno stage aziendale presso un negozio che commercializza cibo per animali ed ha simulato l'apertura di un pet shop di sua proprietà. 

Dopo aver compiuto un'indagine di mercato, in cui ha verificato che il trend della vendita del cibo per animali domestici è in crescita e cresce costantemente il numero degli amici a quattro zampe nelle famiglie, ha potuto compiere alcuni semplici calcoli sulle prospettive di fatturato per la sua azienda.

Inoltre ha verificato che non esiste un punto vendita specializzato nella cura dei rettili, quindi ha individuato una potenziale nicchia di clientela non ancora soddisfatta dal mercato locale.

 

Queste sono alcune pagine dell'Executive Summary della studentessa G.M. di Udine, che si è qualificata nel corso per Addetti alle vendite presso lo IAL FVG.

 

G.M. ha effettuato lo stage presso una cartoleria ed ha simulato l'avvio di un negozio situato nei pressi delle scuole, in una zona con una forte presenza di uffici, per mettere a disposizione dei clienti un servizio alternativo a quello della GDO. Ha compiuto una ricerca approfondita sulle caratteristiche del mercato per individuare le criticità nei diversi canali distributivi.

 

Il suo Business Plan è molto curato nella forma, con scelte cromatiche adatte al settore scelto.

E' straordinariamente ampio e corretto nei contenuti, tant'è che pur essendo nato come semplice simulazione, potrebbe essere presentato realmente ad un finanziatore.

 

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