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​L'ISTRUZIONE NELL'UNIONE EUROPEA

Accordi di Schengen 1985: i cittadini europei hanno il diritto di circolare liberamente, lavorare e risiedere ovunque nell’Unione.

 

Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000: introduzione di un modello economico europeo basato sulla crescita sostenibile e sulla coesione sociale, e definizione delle strategie e degli interventi in vari settori, tra cui la ricerca, l’istruzione e la formazione professionale.

 

EQF (Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli)

RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

7 settembre 2006:

gli Stati membri rendono omogenee le competenze in uscita dai percorsi scolastici.

Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio

del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE):

Competenze chiave per l'apprendimento permanente

sono le otto competenze  “di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità 

imprenditorialità

Dal sito www.competenzechiave.eu:

"Senso di iniziativa e l’imprenditorialità significa saper tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianifi care e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui ad acquisire consapevolezza del contesto in cui lavorano e a poter cogliere le opportunità che si offrono.

Progetto procedura Best (2007) progetto europeo per stimolare l’imprenditorialità. Interessa il “sistema di istruzione professionale”, secondo una accezione ampia  che include qualsiasi percorso scolastico che conduca al rilascio di un diploma di scuola secondaria superiore. La definizione di istruzione professionale supera le differenze esistenti tra i paesi europei, e in Italia  “include tutte le scuole e tutti gli istituti professionali, tecnici e commerciali, nonché tutti i possibili settori di formazione professionale”.

Il progetto si fonda sulla diffusione della “procedura Best” istituita in base al mandato del Consiglio di Lisbona del 2000 per promuovere lo scambio di buone prassi e per creare sinergie tra processi esistenti.

Nello specifico, l’Italia presenta un quadro lacunoso.

L'imprenditorialità è stata solo di recente inclusa nel sistema di istruzione nazionale.

 

Fino ad ora le scuole erano invitate in modo generico a promuovere un legame con il mercato del lavoro, ma la partecipazione degli studenti era opzionale. Alcune scuole hanno avviato iniziative interessanti, ma si tratta di situazioni sporadiche e non estese a tutto il territorio. Sono stati attuati alcuni programmi di imprenditorialità focalizzati su temi "locali/regionali" sostenuti dal settore privato e dalle istituzioni pubbliche ed estesi a un esiguo numero di studenti.

 

L’indagine condotta in Europa da un team di esperti individua alcune cause  dell’insuccesso:

  • i metodi di insegnamento sono inefficienti;

  • l'imprenditorialità non è inclusa in tutte le parti del sistema di istruzione;

  • la partecipazione dello studente è limitata;

  • gli insegnanti non sono sufficientemente competenti;

  • gli imprenditori non sono coinvolti;

  • manca l'elemento pratico;

  • l'imprenditorialità non è legata a determinate materie formative o professioni;

in conclusione l’accettazione e l'efficacia dell'educazione all'imprenditorialità nelle scuole europee sono ancora lontane dall'essere completamente soddisfacenti.

 

La Commissione Europea sostiene che l'educazione all'imprenditorialità è patrimonio di tutti e non dovrebbe essere confusa con i corsi generali di gestione aziendale o di economia, in quanto il suo obiettivo è la promozione della creatività, dell'innovazione e del lavoro autonomo.

 

Tuttavia è evidente che gli insegnamenti delle discipline economico - aziendali, costituiscono i nuclei fondanti di conoscenza su cui costruire la competenza SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA'.

Strategia Europa 2020: prendendo atto del ritardo nel conseguimento degli obiettivi, lo sforzo in questi settori è stato rinnovato, e il Consiglio europeo ha ribadito il ruolo chiave dei sistemi di istruzione e formazione per conseguire risultati di crescita economica e riduzione della disoccupazione. Si punta a combattere la dispersione scolastica, favorire l’apprendimento per tutto l’arco della vita (LLLP e ET2020) e avvicinare la scuola al mondo del lavoro, al fine di superare il disallineamento tra offerta formativa e domanda di nuove competenze, che emerge dai grandi cambiamenti sociali, globali e tecnologici.

l'ultimo atto del Consiglio 

febbraio 2015

consiglio 2015

Conclusioni del Consiglio sull’imprenditorialità nell’istruzione e nella formazione (2015/C 17/02): 

 

1. L’imprenditorialità e l’istruzione sono priorità della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

2. Lo sviluppo di uno spirito imprenditoriale può portare notevoli benefici ai cittadini, sia nella vita professionale che in quella privata.

3. L’imprenditorialità nell’istruzione e nella formazione può promuovere l’occupabilità, il lavoro autonomo e la cittadinanza attiva, nonché lo sviluppo di istituti di istruzione e formazione adattabili e orientati verso l’esterno.

4. L’imprenditorialità nell’istruzione e nella formazione dovrebbe mirare a fornire a tutti i discenti, indipendentemente dal genere, dall’estrazione socioeconomica o da bisogni educativi speciali, le capacità e le competenze necessarie per sviluppare spirito e capacità imprenditoriali.

5. L’imprenditorialità nell’istruzione e nella formazione può inoltre fornire ai discenti le capacità, le competenze e il sostegno necessari per la creazione di nuove attività economiche, ad esempio sotto forma di PMI e imprese sociali.

6. Oltre alle capacità di base, come lettura, scrittura e calcolo, l’imprenditorialità richiede lo sviluppo progressivo di una serie di competenze fin dalla più giovane età. Queste comprendono ad esempio creatività e senso di iniziativa, capacità di risolvere i problemi e pensiero critico, capacità decisionale e assunzione di rischi, adattabilità e perseveranza, autodisciplina e senso di responsabilità, leadership e lavoro di squadra, capacità di pianificazione e organizzazione, comprensione del contesto sociale, economico e culturale, nonché competenze linguistiche e abilità di persuasione.

7. Le capacità e le competenze imprenditoriali dovrebbero essere affrontate a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione e, per quanto possibile, nell’intero piano di studi in un modo che consenta il loro continuo sviluppo, prestando attenzione al conseguimento di risultati dell’apprendimento imprenditoriale.                       

8. Occorre che gli stessi istituti di istruzione e formazione si adoperino per una maggiore creatività e innovazione in un contesto in rapido mutamento determinato da tecnologia e globalizzazione e dall’evoluzione dei bisogni di capacità. Gli insegnanti, i formatori e i dirigenti scolastici dovrebbero essere incoraggiati a promuovere capacità, competenze e spirito imprenditoriali, mentre le istituzioni dovrebbero offrire contesti di apprendimento creativi e innovativi e favorire attivamente un coinvolgimento della comunità in generale.

9. I partenariati tra gli istituti di istruzione e formazione e le imprese, segnatamente le PMI, possono contribuire a incentivare una più stretta collaborazione tra il mondo dell’istruzione e della formazione e quello del lavoro. Le imprese e le organizzazioni imprenditoriali vanno pertanto incoraggiate a sostenere l’imprenditorialità nell’istruzione e nella formazione, ad esempio mettendo a disposizione piattaforme fisiche o virtuali progettate per promuovere tali partenariati e l’apprendimento basato sul lavoro.

10. L’integrazione del triangolo della conoscenza formato da istruzione, ricerca e innovazione - quale quella sostenuta dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) - migliora il processo di insegnamento e apprendimento stimolando il pensiero creativo e attitudini e approcci innovativi che spesso portano alla creazione di nuove attività economiche.

11. Le attività di istruzione e di formazione a livello di master e di dottorato, quali quelle svolte dalle comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) facenti capo all’EIT, contribuiscono anche a promuovere lo sviluppo delle capacità in materia d’innovazione, il miglioramento delle capacità e competenze manageriali e imprenditoriali e la mobilità dei ricercatori e degli studenti.

12. L’apprendimento non formale e informale e le attività di volontariato possono anch’esse fornire un importante contributo allo sviluppo di capacità, competenze e spirito imprenditoriali. 

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